IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
, e gridava: - Soffiate, Maestà! Ancora, Maestà! Il Re e la Regina ci rimettevano i polmoni per farla andare in alto. Ma più alto ella saliva, e più
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, non però ancora abbastanza da potere passar bene la vecchiezza. - Quando saremo vecchi, ci riposeremo. - C'è ancora tempo, marito mio. Una notte
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? Una costoletta? Una frittata? E non aveva ancora finito di parlare, che una fiammata si accese, e la padellina cominciò a friggere, spandendo attorno un
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regalo, Tramoggia la do per nulla. - Furbo siete, mugnaio! All'alba, se non c'erano ancora avventori, il mugnaio imboccava una grossa conchiglia marina, e
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in tratto, il Re domandava a Mastro Acconcia-e-guasta: - É ancora succhiello il giorno e la notte no? Ancora, Maestà - Allora del matrimonio non ne
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braccia di lei come un Grillo a dirittura. - Grillino, ti farai male! Ti accadrà qualche disgrazia. E Grillino: - Trih! Trih! Trih! Non sapeva ancora
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questo qui! - Se avessi un po' di colla, lo incollerei. Non aveva ancora finito di parlare, che i pezzetti si movevano, si ricercavano tra loro e
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di creature umane. Oh, che orrore! Un giorno disse a sua moglie: - Porto i bambini a spasso. Prese in collo l'ultimo, che ancora non si era staccato
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ne vuole ancora. Aggiungono un'altra verga, e poi un'altra, e poi un'altra; ma l'asino, più gliene caricavano, e più arzillo diventava. - É anche
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bambina. Il letto era ancora intatto, e l'uscio socchiuso. - Ah, figliolina mia! Dove sarà mai? Vado a cercarla. - Vuoi perdere la giornata? - disse
Accademia della crusca
